Convegno AIDAI 2012

Sabato ho partecipato al III Convegno Regionale AIDAI Toscana, "ATTENZIONE ED EMOZIONI: LA COMPONENTE AFFETTIVO-RELAZIONALE NEL DISTURBO DA DEFICIT DI ATTENZIONE E IPERATTIVITA'", organizzato dall'Associzione Italiana Disturbi dell'Attenzione e dell'IPerattività insieme al Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, ad Arezzo

Sono contenta di aver partecipato a questa iniziativa, del tutto gratuita e molto interessante. C'erano molte persone presenti e molti relatori che hanno parlato in maniera coinvolgente ed interessante di studi, sperimentazioni, iniziative relative al disturbo conosciuto come ADHD o DDAI.

Ho deciso di partecipare quando ho visto che il convegno era incentrato sull'aspetto affettiva-relazionale del disturbo, anzichè su quello comportamentale o farmacologico. Io seguo un indirizzo di intervento, quello gestaltico fenomenologico-esistenziale, molto diverso da quello comportamentista. Per lo più gli specialisti che lavorano con l'iperattività e i disturbi dell'attenzione sono di formazione comportamentista e applicano tecniche specifiche di intervento sui bambini con ADHD, che personalmente trovo interessanti ma poco efficaci se applicate senza prendere in considerazione l'aspetto emotivo e relazionale e i vissuti psicologici sia dei bambini che delle famiglie...ma anche degli insegnati coinvolti in queste problematihe. Quindi scoprire che in un ambito dominato dal comportamentismo ci si sta aprendo a qualcosa che ha più a che fare con le emozioni che con la correzione dei comportamenti, è stata una sorpresa e un'occasione che ho colto al volo! Tempo fa ho anche scritto un articolo su una rivista di psicologia della gestalt, nel quale prospettavo, a partire dalla mia esperienza clinica, una modalità di intervento integrata...presto lo pubblicherò sul sito!

Ma torniamo al convegno, dove hanno parlato relatori di alto calibro con interessanti interventi!

I relatori hanno parlato di ricerche e studi che cercano di approfondire le caratteristiche emotive legate all'ADHD, ma anche le similitudini, la comorbidità (correlazione fra un disturbo e un altro) e le differenze fra questo disturbo e i disturbi oppositivo provocatorio e della condotta (Gabriele Masi, direttore UOC psichiatria e psicofarmacologia della Stella Maris di Pisa e Daniele Fedeli, ricercatore di pedagogia speciale all'Università di Udine). Si è anche parlato di genitori, e di come i training group, di stampo comportamentale, debbano essere ripensati considerando sia l'aspetto pratico del prendersi cura (tecniche educative e di intervento) che l'aspetto affettivo ed emotivo, tanto del bambino quanto dei genitori che si trovano spesso ad affrontare una serie di frustrazioni educative ed affettive difficilmente gestibili (Sara Pezzica, psicoterapeuta e Simona Caracciolo, psicoterapeuta e presidente AIDAI Toscana).

E' stata presentatada Michele Margheriti (psicologo, psicoterapeuta, presidente AIDAI) una lettura critica delle normative scolastiche relative all'ADHD (presto le pubblicherò sul sito, alcune le trovate già QUI), molte delle quali, definite di concerto fra il Ministero e le Associazioni che si occupano di ADHD, molto valide e dettagliate relativamente al ruolo e alle funzioni della scuola nell'affrontare le problematiche di questi bambini.

Sono state presentate anche due ricerche-intervento attuate con bambini e ragazzi certificati ADHD: una vedeva ragazzi pre-adolescenti sperimentarsi in piccolo gruppo in un campo che prevedeva sia attività fisiche (per esempio il tiro con l'arco) alternate a momenti di discussione e individuazione delle emozioni in gioco (Luciano Luccherino, direttore UOC Neuropsichiatria intantile di Arezzo); nell'altra sperimentazione, che ha coinvolto bambini delle scuole elementari, è stato affiancato un training specifico, mirato al controllo dei comportamenti ma anche al riconoscimento delle emozioni (training autoregolativo di piccolo gruppo), ad un'esperienza di attività assistita con un cane (Veronica Andreini, Silvia Merli, Maria Vittoria Romizi, psicologhe AIDAI Toscana e Pierangela Piras, medico dello sport). Infine Gianluca Perticone, pedagogista, ha presentato il priomo step di una ricerca che, a partire dalla percezione dei bambini, vuole individuare  le peculiarità delle emozioni e delle relazione nelle classi di alunni ADHD.

Mi dispiace essermi persa il primo intervento della dr.ssa Giuliana Pinto, psofessore di psicologia dell'educazione all'Università degli studi di Firenze, ma venendo da Roma, fra treno ed autobus, anche se mi sono svegliata alle sei, prima delle 10.00 non sono riuscita ad arrivare!

Ringrazio l'AIDAI Toscana per questa preziosa occasione di informazione e formazione gratuita e ricca di interessanti spunti di riflessione e conoscenza, e rinnovo la mia sorpresa per l'apertura agli aspetti emotivi e relazionali in gioco in una problematica così complessa come quella dell'ADHD.

Francesca

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